Intervista a Zero Latency Milano

Uno dei miei lavori,
L’intervista a Zero Latency Milano, è stato uno dei miei primi editing video da professionista, ed ho avuto questa possibilità grazie al network con cui lavoro: 4GameHz.

Riunione con Zero Latency

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Ingresso Zero Latency Milano

Come per ogni lavoro ho dovuto, ed è utile, avere una riunione con i diretti interessati.
Zero Latency, dietro la persona di Ben Thompson, in questo caso è stato molto diretto e disponibile, non solo esponendomi ciò a cui sarei stato partecipe una volta in loco, ma anche concedendomi un’ampia scelta di giornate in cui avrei potuto recarmi in sede per svolgere il lavoro garantendomi la presenza di persone a cui avrei potuto fare domande e la possibilità di provare in prima persona l’esperienza messa a disposizione del pubblico.

Una volta concordato gli orari del lavoro, mi sono dovuto preparare una scaletta di domande da porre alle persone con le quali avrei parlato oltre a progettare il video.

Preparazione al video a Zero Latency

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Giocatori

Nonostante Zero Latency fosse il mio primo lavoro da professionista, avevo già avuto modo di sperimentare da amatore: luci, inquadrature e editing video.

Durante la preparazione decisi di utilizzare nell’intervista principale una tripla inquadratura in modo da focalizzare lo spettatore sulla persona che stava parlando in quel momento, inoltre, i cambi di inquadratura rendevano il video più dinamico e coinvolgente redendolo godibile nonostante la lunghezza.

Il lato tecnico non sarei riuscito a gestirlo completamente da solo; quindi, ho dovuto contattare una persona esterna al team che mi avrebbe aiutato durante le riprese e controllasse che luci e fotocamere non dessero problemi.

Prima ancora della giornata del video ho raccolto anche il materiale grafico che mi sarebbe servito in fase di montaggio come immagini, elementi di testo e ho creato l’introduzione e l’outro.

Registrazione presso Zero Latency

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FarCry VR – Esclusiva Zero Latency

Il giorno scelto per effettuare le registrazioni presso la sede di Zero Latency, cinque giorni prima dell’apertura al pubblico, aveva in programma una serie di compiti a partire da un tour della struttura.

Ogni attività che svolgevamo doveva essere documentata attraverso clip e qualche appunto in modo da montare al meglio il successivo video.

Il momento più complicato dal punto di vista tecnico fu l’intervista effettiva con Zero Latency, avevamo da aggiustare tre inquadrature, avendo una luce il più possibile ottimale e stando attenti a non avere problemi durante la registrazione, inoltre avevamo anche l’audio che doveva arrivare da almeno due fotocamere per poi sincronizzarle al microfono e tenere l’audio del microfono come principale.

La preparazione preliminare che avevo fatto a casa ci permise di realizzare tutto con un unico ciak, successivamente da montare a dovere per rendere il video godibile a tutti.

Le altre clip registrate durante la giornata erano cinematiche dell’esperienza, con l’aiuto generoso dello staff di Zero Latency e una video intervista ad un tester esterno allo staff.

La giornata si concluse con i complimenti da parte dei proprietari e una chiacchierata colloquiale, segno che il lavoro svolto è stato apprezzato e abbiamo lavorato bene.

Editing intervista Zero Latency

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Progetto Zero Latency

L’editing del video per Zero Latency si rivelò uno degli editing più difficili in cui io mi sia mai imbarcato fino a quel punto, lo scoglio più grande fu il continuo confronto con una terza parte coinvolta direttamente nel video e, alcune tecniche, che non avevo mai utilizzato prima.

Essendo stato il mio primo lavoro ad alti livelli avevo parte dell’attrezzatura in prestito ed ho avuto poco tempo per testarla, alcune clip le ho dovute scartare perché mosse o fuori fuoco ma, i momenti cruciali della giornata erano salvi, uno su tutti l’intervista con Zero Latency stesso.

Dopo aver scelto le clip da utilizzare tra le dieci ore totali di catture è arrivato il momento del vero e proprio editing, una sfida enorme per le mie capacità del tempo ma che mi ha formato molto.
Ho imparato molto sui piani inquadratura, su come gestire più clip sovrapposte, audio da sistemare e migliorare, filtri da applicare per rendere più godibile il video e molti strumenti automatizzati di Adobe Premiere come la stabilizzazione delle clip mosse.

Dopo un primo momento di mente locale, decisi che fosse più utile e veloce dividere il video in parti prima di farlo diventare un tutt’uno, anche perché rendeva più facile l’invio del materiale a Zero Latency per l’ok da parte loro, una particolare clip dovetti metterci le mani su più volte per una loro scelta d’immagine.

Scoprii, inoltre, che Adobe mette a disposizione dei creator una libreria gratuita abbastanza ampia di grafiche animate già fatte per aiutare i piccoli creator ad iniziare senza la conoscenza di ogni singolo aspetto dell’animazione grafica, con la possibilità di avere una libreria a pagamento teoricamente infinita.

Conclusione del lavoro su Zero Latency

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Locandina con Duomo

La realizzazione del video di Zero Latency fu per me un’ottima occasione per mettermi in gioco oltre ad un’enorme crescita personale.

Ho imparato molti aspetti dell’editing che lavorando da solo e per me stesso davo per scontato, avere un committente per un video rende il lavoro più complicato ma ti da anche molta più soddisfazione una volta terminato.

Ringrazio ancora 4GameHz per l’opportunità regalatomi e per avermi fatto vedere cosa si può fare con determinazione e impegno.

Seguitemi per altri articoli riguardanti i miei passati lavori.

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